


PERCHE' L'AGRITURISMO E' STATO CHIAMATO LOCANDA DEL PAPA
Tutti e da molto tempo hanno sempre aggiunto al nome dei componenti della mia famiglia il sopranome “ dei Papa “. Quando ero molto giovane e bello mi sono chiesto ed ho chiesto il perché di questo nome, ai miei genitori, ai nonni, agli zii ed ognuno mi dava una versione diversa. Forse era per distinguerci da altri che portavano il nostro stesso cognome, ma poi ho finito per credere alla storia che ora vi racconto. Una volta per chi veniva da Sud e quindi anche da Roma, per andare a Genova non esisteva altra via che l’antica Via Aurelia,che passava e passa ancora nei luoghi dove abbiamo da sempre abitato. Si racconta che un giorno il Papa con il suo corteo percorresse questa strada diretto a Genova e forse ad Avignone. Bene, ad un certo punto, forse per rifornirsi d’acqua ed abbeverare i cavalli si fermò ad una fontana, che sgorga naturalmente da un poggio e che apparteneva alla mia famiglia. La fonte esiste ancora oggi ed è la delizia dei ciclisti che devono affrontare le salite della Foce. Da allora la mia famiglia ebbe un nome aggiunto : famiglia dei Papa appunto.
UN RIFUGIO DELL' ANIMA
Un rifugio dell’anima. Una combinazione affascinante di modernità ed ospitalità tradizionale, e, nello stesso tempo, un poco stravagante. Un misterioso luogo pieno di fantasie. Un tempo: rifugio di gente fiera ed indomita. Oggi: caldamente amato da spiriti liberi. L'anima della locanda come uno squisito angolo di "cielo e terra sospesi nel tempo”. Antica, misteriosa ed affascinante; ospitalità semplice e cordiale, tradizione, e “quel certo non so che”, che non si riesce a descrivere, ma che rende la partenza molto, molto difficile. Immersa in un'atmosfera intima, senza pretese e molto personale. Un ponte verso la natura con una meravigliosa dose di tranquillità e stile. Da che cosa si riconoscono le stagioni nella nostra terra? Dal profumo delle erbe officinali, dal basilico fragrante, dai sempreverdi ulivi,dal rosmarino, dal mirto, dall’alloro, che cominciano direttamente dietro la casa e portano al bosco con i suoi umori ed incantesimi di folletti nascosti. Dai raggi gentili del sole, che in Primavera, svegliano i borghi vicini disposti ad arco davanti a noi. Dall'intenso profumo nelle incredibili giornate autunnali, quando di la dal monte “ urla e biancheggia il mare”. Dagli occhi promettenti delle femmine, avvolte nel caldo dell’estate ed accarezzate dalla brezza fresca della sera. Dagli occhi lucidi degli uomini quando stappano, davanti al camino acceso e quasi con timore, una bottiglia di vino delle Cinque Terre.
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